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mercoledì 30 novembre 2016

Chiva, la strategia chirurgica contro le varici del Dr. Martelli

Varici... chi di noi non ha avuto a che fare, personalmente o meno, con questo problema? Da oggi è possibile curarle grazie alla strategia CHIVA che cura le varici senza coprometterne le funzionalità. Si tratta di una tecnica attuata da pochi medici ,in quanto occorre un approccio approfondito e personalizzato per ciascun paziente.. Tra coloro che praticano questa metodica troviamo il Dr. Stefano Martelli di cui vi invito a visitare il sito


Ma andiamo con ordine... iniziamo col dire cha la FLEBOLOGIA è la branca della medicina che studia le malattie del sistema venoso, quindi varici e capillari ma anche le sequele della insufficienza venosa quali edemi (gonfiori), trombosi superficiali e profonde, ulcere e varie affezioni dermatologiche quali le pigmentazioni e gli eczemi .



L'insufficienza venosa è una malattia che ha un risvolto non solo sintomatologico con pesantezza, prurito, edemi, ulcere….ma anche estetico ,infatti comporta la comparsa sulla superficie della gamba di vene dilatate (varici)o di molteplici piccole venule e capillari. Come si giunge alla degenerazione varicosa di una vena ? E' relativamente semplice; le vene degli arti inferiori hanno al loro interno valvole unidirezioniali che convogliano il sangue dal piede verso il cuore (quindi contro la forza di gravità)... quando a causa di una predisposizione costituzionale una o più valvole si ammalano (come quelle del cuore) , abbiamo la comparsa del reflusso (quindi un flusso invertito rispetto al normale, dall'alto verso il basso) che porta ad un aumento di pressione al loro interno e quindi ad una dilatazione e successivamente ad un allungamento con comparsa della tipica tortuosità.




Normalmente le varici della vena safena grande e piccola vengono curate con un intervento detto "stripping" ovvero con l'asportazione di tutta o parte delle vena referente oppure con la scleroterapia (mediante liquido/schiuma )o con tecniche endovasali quali il laser o la radiofrequenza ... proprio queste ultime vengono definite erroneamente ”conservative" perchè la vena viene lasciata in sede ,ma con la funzione di drenaggio ematico irrimediabilmente compromessa.





Qui entra in gioco la nuova strategia "CHIVA" che ci permette di eliminare la varici mantenendone intatte le funzioni, ovvero grazie alla cura emodinamica dell'insufficienza venosa ambulatoriale.

Molte persone evitano di curare le varici per la paura di un intervento chirurgico, ma finalmente con "Chiva" esiste una strategia innovativa e poco invasiva che può essere effettuata in regime ambulatoriale.


CHIVA... cosa significa? Siamo difronte ad un semplice acronimo francese che sta per Cura Emodinamica della Insusficienza Venosa Ambulatoriale. Questa strategia è relativamente semplice da effettuare e la tempestiva mobilizzazione non comporta grossi rischi per il paziente ,ma di contro, richiede una grossa esperienza nella preparazione dell'intervento.


Mediante un particolare mappaggio ecocolor doppler detto emodinamico si riescono ad individuare esattamente i "punti di fuga”da correggere chirurgicamente . In sostanza ogni paziente avrà un intervento assolutamente personalizzato in base alle sue condizioni emodinamiche.
CHIVA può essere effettuata in ambulatorio opportunamente attrezzato ,si intende, con anestesia locale e con piccoli tagli mirati (2/3mm) che permetteranno di avere cicatrici praticamente invisibili. In sostanza con CHIVA si interviene soltanto dove troviamo realmente il problema, lasciando in sede le vene e mantenendone le funzionalità. Grazie a questo intervento le vene si riducono di calibro mantenendo le loro funzionalità di drenaggio dei tessuti e riducendo le probabilità di recidive oggi
.
L'intervento è praticamente indolore e subito dopo il paziente viene invitato a camminare.subito.e nei giorni successivi peri almeno un'ora al giorno.

Buzzoole


Chi pratica questa nuova tecnica Chiva? Il Dr. Stefano Martelli si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Firenze nel 1981; specializzato con lode presso l'Università di Siena in chirurgia generale nel 1986, è stato dirigente di primo livello del U.O. di Chirurgia dell'ospedale di Prato mentre da molti anni insegna "Flebologia e Proctologia" presso il FORMAS (Laboratorio Regionale per la Formazione Sanitaria della Regione Toscana) rimanendo costantemente aggiornato con corsi di perfezionamento sia in Italia che all'estero. 
Per maggiori informazioni o per prenotare una visita col Dottor Martelli, potete visionare il suo sito cliccando qui
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